2 trucchi che pochi conoscono per andare prima in pensione

pensione

Moltissimi vorrebbero anticipare l’uscita dal lavoro, soprattutto negli ultimi anni di attività. Tuttavia, sussistono dei requisiti stringenti che, talvolta, inchiodano alla sedia, parecchi lavoratori. Tali sono il requisito anagrafico, dei 67 anni di età e contributivo, necessitante di 20 anni di contributi. Tutto ciò, per l’accesso alla pensione di vecchiaia. Per la pensione anticipata, invece, si dà preferenza al requisito contributivo, che è preponderante. Sicchè, per fruire della pensione anticipata è necessario, avere, indipendentemente dall’età anagrafica: 1) 42 anni e 10 mesi di contributi, per gli uomini; 2) 41 anni e 10 mesi, per le donne; 3) per i lavoratori precoci, invece, si richiedono solo 41 anni di contributi, accedendo a Quota 41. Chi non possiede questi requisiti dovrà attendere, ma ci sono delle strade, che qui illustreremo, per andare in pensione prima.

Primo modo per anticipare l’addio al lavoro riunendo i contributi nella Gestione separata

La riunione dei contributi nella gestione separata, consente di accedere prima alla pensione. Si tratta di un “trucco” che pochi conoscono e che presenta 2 vantaggi: 1) si può andare in pensione con 15 anni di contributi ma solo al raggiungimento di 71 anni di età; 2) oppure a 64 anni e 20 anni di contributi ma con un assegno inferiore, pari a 2,8 volte l’importo di quello sociale. Vediamo, però, quali sono i requisiti per accedervi: 1) avere meno di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995; 2) avere almeno 5 anni di contributi accreditati dopo il 1° gennaio 1996; 3) avere almeno 15 anni di contributi complessivi; 4) avere almeno 1 mese di contributi accreditato presso la Gestione Separata.

Con questo sistema, si possono riunire gratuitamente, nella Gestione separata, tutti i contributi versati nelle gestioni INPS. Lo svantaggio, però, è che l’assegno pensionistico verrà calcolato utilizzando il sistema contributivo. Questo è tra i due trucchi che pochi conoscono ma ve n’è un altro, ossia quello rappresentato dalla valorizzazione dei contributi figurativi. Tali sono quelli che vengono accreditati gratuitamente per alcuni periodi di sospensione, riduzione o interruzione dell’attività lavorativa. Vediamo, quindi, più nel dettaglio, quando essi sono utili ai fini pensionistici.

2 trucchi che pochi conoscono per andare prima in pensione

Si consideri che, solo in alcuni casi, i contributi figurativi vengono accreditati in via automatica dall’INPS. In altri, invece, se ne deve fare esplicita richiesta. Ad esempio, nelle gestioni pensionistiche dei lavoratori privati, è possibile farsi accreditare, su richiesta, i seguenti periodi: 1) servizio militare obbligatorio e volontario; 2) servizio civile; 3) riposi giornalieri; 4) aspettativa per cariche elettive e sindacali; 5) assenza dal lavoro per donazione di sangue; 6) malattia propria e del proprio figlio; 7) infortunio; 8) maternità al di fuori di un rapporto di lavoro; 9) congedo parentale durante il rapporto di lavoro. In definitiva, il riconoscimento dei contributi figurativi potrebbe essere utile a raggiungere il requisito contributivo minimo per accedere anticipatamente alla pensione.

Lettura consigliata

Ecco come sarà la pensione minima 2022, quali saranno gli importi, chi potrà accedervi e come richiederla

Consigliati per te