Oggi vediamo quali sono i 2 titoli azionari deboli che converrebbe vendere sulla New York Stock Exchange, anche detta “Big Board”. Arrivati a metà dell’anno, molti investitori tirano le somme sull’andamento di Wall Street e cercano di fare un po’ di pulizia del proprio portafoglio. Si è appena chiuso uno dei migliori semestri delle borse internazionali.
Con un’inflazione abbastanza controllata, una spesa dei consumatori in crescita e una trade war che continua ad avere un impatto non devastante, seppur esistente, l’economia americana non se la passa poi tanto male. Ma c’è un però. Nel lungo periodo i segnali di un rallentamento non sono deboli e sicuramente se guardiamo ai tassi di interesse attuali, sono bassi per lo stallo dell’economia globale. Tutto ciò impatta sui titoli azionari e sui volumi di scambio che potrebbero scendere.
Ci sono anche altre ripercussioni, come ad esempio il calo dei prezzi dell’energia dovuto alla debolezza della moneta americana; il possibile aumento del greggio per le tensioni con l’Iran e quel rapporto così delicato con la Cina che potrebbe anche peggiorare impattando fortemente sulle Big e non soltanto su piccole imprese come è stato fino ad ora.
Proprio in questi momenti di calma e sostanziale positività bisognerebbe eliminare dal portafoglio i titoli deboli. Vediamo subito quali sono i 2 titoli azionari deboli da vendere.
Schneider National
Schneider National (SNDR) è un’azienda che opera nel campo della logistica e dei trasporti. Fondata nel 1935 da Al Schneider, ha sede a Green Bay, nel Wisconsin. Secondo alcune teorie economiche esiste una stretta correlazione tra l’andamento dei titoli azionari e il comparto dei trasporti. Ed è facile intuire il perché.
Una grossa movimentazione dei trasporti presuppone grosse quantità di merci consegnate, ergo una forte richiesta dei clienti. Il titolo Schneider National è tra quelli che possiamo dire si sia leggermente adagiato, con un calo non eccessivo dall’inizio del 2019. Il calo però consistente è stato su base annuale e di certo la trade war (se non giungerà a soluzione) non porterà molto bene all’azienda.
CenturyLink
CenturyLink (CTL) è un’azienda americana che opera nel settore delle telecomunicazioni con sede a Monroe in Louisiana. Fornisce i servizi agli utenti in 37 Stati ed opera anche come ISP (Internet Service Provider). Dalle stime risulta essere la terza più grande dopo AT&T e Verizon. Apparentemente questo titolo non ha problemi, basti pensare anche soltanto al suo elevato dividend yield dell’8,6%.
Ma solo in apparenza perché il suo vero neo riguarda il fatto di operare in aree che non hanno densità di traffico elevato, e quando non è così si trova a dover competere con i grandi (AT&T e Verizon) che ovviamente sono molto più competitivi anche per i prezzi. Il risultato finale è un basso volume di affari in proporzione al settore. Guardando al grafico notiamo come nell’ultimo anno abbia avuto un trend negativo molto evidente.