Ieri è stata una giornata storica per il petrolio. Il prezzo del contratto future sul WTI, il greggio estratto in USA, è sceso a 6 dollari al barile, per poi rimbalzare a 10 dollari. Così in basso non era sceso neanche nel crollo di Borsa del 1986/1987. Il greggio a 6 dollari, carburante per il motore dell’economia, dà la misura della recessione che potrebbe attenderci nei prossimi mesi.
2 scenari per la Borsa italiana. Le prossime sedute sono determinanti
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Il calo del prezzo del petrolio ha zavorrato tutte le Borse. Ieri è stata una seduta difficile per i listini di tutto il mondo. In Europa ci sono stati cali generalizzati tra il 2% e il 4%. L’indice maggiore di Piazza Affari, l’Ftse Mib (INDEX-FTSEMIB) ha ceduto il 3,6%. Ma ciò che è peggio è che ha chiuso a 16.450 punti, appoggiandosi sul supporto ideale dei 16.400 punti che da fine marzo sostiene l’indice.
Adesso siamo a una fase cruciale e ci sono 2 scenari per la Borsa italiana. Ci sono due scenari sul tavolo. Se il supporto a 16.400 punti reggesse rimarrebbe in piedi l’ipotesi di un nuovo recupero dei prezzi. Ma se il supporto dovesse cedere è evidente che la Borsa italiana andrà a formare un nuovo minimo.
In caso di discesa il primo target immaginabile è in area 15.750 punti. A quel livello chiuderebbe il gap che i prezzi hanno aperto con la seduta di rimbalzo del 24 marzo. Ma non è escluso che una volta raggiunto questo obiettivo, la corsa non possa proseguire fino a 14000 punti. Valore minimo toccato il 16 marzo e per adesso minimo di questa crisi.
Cosa attendersi per oggi
Nella notte europea la Borsa giapponese ha ceduto un po’ meno dell’1%, un calo tutto sommato accettabile. Mentre le Borse cinesi sono tutte in territorio positivo anche se con rialzi sotto il punto percentuale. Anche il future sull’indice tedesco Dax e sull’indice USA S&P500 sono in rialzo. Ad un’ora dall’inizio delle contrattazioni il primo guadagno circa lo 0,6% mentre il future sull’indice americano sale dell’1%. Anche il future sul petrolio WTI è in rialzo, e i prezzi sono tornati sopra i 10 dollari. Ci sono le premesse per un rimbalzo dei prezzi dai minimi di ieri.