Sono molte le persone che desidererebbero accedere anticipatamente al trattamento pensionistico. Tuttavia, per giungere alla pensione ordinaria di vecchiaia occorre aver compiuto 67 anni di età, con 20 anni di contributi. Oltre a questa opzione, ve n’è un’altra che è quella della pensione anticipata, basata prevalentemente sul requisito contributivo. Sicché, sulla scorta della stessa si può, indipendentemente dall’età anagrafica, andare anticipatamente in pensione in presenza dei seguenti requisiti:
- 42 anni e 10 mesi di contributi, per gli uomini;
- 41 anni e 10 mesi, per le donne;
- soli 41 anni di contributi per i lavoratori precoci.
Chi non soddisfa detti requisiti dovrà ritardare il collocamento in quiescenza. Si pensi a chi, pur avendo compiuto 67 anni, non abbia ancora maturato i 20 anni di contributi richiesti. Oppure, si consideri chi, pur lavorando da molti anni, non abbia ancora raggiunto il requisito contributivo necessario per la pensione anticipata. Vediamo, però, quali sono i 2 modi che pochissimi conoscono per andare comunque prima in pensione.
Pensione anticipata con l’iscrizione a un fondo di pensione complementare
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Il primo metodo per accedere anticipatamente al trattamento di quiescenza è iscriversi ad un fondo di pensione complementare. Infatti, chi vi abbia maturato almeno 5 anni, può anticipare di diversi anni l’accesso alla pensione. In che modo? Ebbene, semplice a dirsi: proprio percependo la RITA, che significa rendita integrativa temporanea anticipata. Essa non è altro che l’erogazione frazionata delle somme accumulate nell’indicato fondo. Ma scendiamo nel merito e cerchiamo di capire quando questo accesso anticipato al trattamento pensionistico può avvenire mediante l’iscrizione al fondo.
La prima opzione consente di anticipare la pensione di 5 anni, purché si siano accumulati almeno 20 anni di contributi. In base ad una seconda opzione, poi, l’anticipo potrebbe essere di 10 anni, per coloro che siano rimasti disoccupati per almeno 24 mesi. Ciò, sempre a condizione che si siano maturati 20 anni di contributi. Inoltre, tra i due metodi, da pochi conosciuti, per andare in pensione prima, vi è il contratto di espansione. Molti ne avranno sentito parlare, ma soffermiamoci, in particolare, su cosa sia nello specifico.
2 modi che pochissimi conoscono per riuscire a ricevere prima la pensione
Il contratto di espansione è un accordo che viene concluso tra il lavoratore e l’azienda stessa. La condizione per la sua venuta in essere è che quest’ultima abbia, in organico, almeno 50 dipendenti. Nella specie, detto contratto viene sottoscritto dall’azienda e dai rappresentanti sindacali, con lo scopo di consentire il ricambio generazionale. Grazie ad esso, si può addivenire alla risoluzione anticipata del rapporto di lavoro quando mancano 5 anni per l’accesso al trattamento di quiescenza. Durante il periodo dei 5 anni, per l’accesso alla pensione vera e propria, i lavoratori percepiranno un’indennità mensile sostitutiva della pensione. Il tutto per 13 mensilità. Questa, anche se pagata materialmente dall’INPS, è, però, finanziata dall’azienda.
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