I mercati azionari continuano a salire e sembrerebbero puntare a ulteriori massimi annuali per la prima settimana di marzo. Frattanto le Banche centrali sembrerebbero allontanere l’ipotesi di un primo taglio dei tassi. Infatti, recenti dati macroeconomici hanno mostrato un’economia che continua a tenere e un’inflazione che si mantiene sempre su livelli alti. Ricordiamo che i tassi attuali sono 4,5% per la BCE e 5,25/5,50% per la Federal Reserve. Oggi andremoa a stduiare i grafici di 2 materie prime a un bivio. Ci riferiamo al palladio e al platino: iniziano a salire velocemente oppure continueranno a scendere?
Palladio
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La materia prima negli ultimi giorni si sta muovendo intorno al prezzo di 962. Da inizio anno ha segnato il minimo a 851,1 e il massimo a 1.122.
Nel corso dell’anno 2022 la materia prima ha segnato il massimo 3.506,5 e da quel livello è iniziata una forte discesa fino ad oggi. Cosa attendere da ora in poi?
Partiamo dai volumi.
Saimo andati a leggere i POC (Punto dove sono avvenuti gli scambi maggiori) annuali:
1.255 per il 2022 mentre per l’anno in corso è 964.
Sui livelli attuali stiamo notando delle divergenze rialziste in formazione sui nostri oscillatori proprietari. Ci potrebbero essere i prodromi per formare un’inversione non solo di breve termine.
Dai massimi raggiunti nella settimana del 3 maggio 2021 abbiamo tracciato una trend line e questa continua a ostacolare tutte le salite seguenti. Infatti, intorno ad essa nel tempo si sono formati i massimi di maggio 2023 in area 1.660, poi quelli di 1260 del dicembre 2023.
In base ai nsotri algortimi la materia prima potrebbe aver raggiunto un punto di equilibrio dal quale ripartire.
Infatti, una chiusura del mese di marzo superiore ai 1.000 potrebbe lasciare alle spalle un bottom anche di medio lungo periodo. Un’ulteriore conferma poi dovrebbe venire da una chiusura del mese di giugno superiore ai 1.268.
2 materie prime a un bivio: il Platino dove è diretto?
La materia prima negli ultimi giorni si sta muovendo intorno al prezzo di 893. Da inizio anno ha segnato il minimo a 873,3 e il massimo a 1.015,1.
Nel corso dell’anno 2008 la materia prima ha segnato il massimo 2.467,2 e da quel livello è iniziata una forte discesa fino ad oggi. Il prezzo è sceso del 63,8%. Cosa attendere da ora in poi?
Sui livelli attuali non stiamo notando delle divergenze rialziste in formazione sui nostri oscillatori proprietari, anzi notiamo molti indicatori che sono ben posizionati al ribasso. Al momento, secondo questi non ci sarebbero i prodromi per formare un’inversione nemmeno di breve termine.
I prezzi al momento sono aggrappati ai supporti di area 855/834 (prezzi toccati nel novembre 2023 e settembre 2022). Una chiusura mensile inferiore ad essi potrebbe far scendere i prezzi anche di un altro 10% nei prossimi 6/9 mesi. Al rialzo solo un ritorno stabile sopra i 1.031 potrebbe iniziare a riportare un trend di breve termine al rialzo.