Si tratta probabilmente della più universale delle coltivazioni presenti nei nostri orti e nelle nostre case. Ma siamo sicuri di coltivare ed innaffiare correttamente la nostra insalata?
Non bisogna confondere la semplicità di una coltivazione con la sua banalità. Se è vero che far crescere qualche cespo di insalata è un’attività alla portata di tutti, comunque bisogna fare attenzione a non vanificare il risultato con errori facilmente evitabili. D’altro canto, è una grande gioia poter mangiare qualche foglia in insalata della propria produzione. Anche perché per far crescere quasi tutte le tipologie di insalate non c’è bisogno di tanto spazio, ma può bastare un piccolo angolino di terra, o addirittura un vaso da balcone. Questo a patto di evitare i 2 errori madornali che commette chi coltiva insalata senza pensarci.
Le fasi più importanti sono il trapianto e l’irrigazione
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Uno dei traumi maggiori per un ceppo d’insalata è costituito dai primi giorni a contatto con il nuovo terreno. Per superare questa fase, è importante evitare che le foglie, sensibili, tocchino direttamente la terra quando eseguiamo il trapianto. Ciò significa, semplicemente, che quando estraiamo il panetto radicale per posizionarlo sul nuovo terreno, dobbiamo fare in mondo che una porzione di circa un quarto rimanga al di sopra del livello della terra. La tentazione classica è di sotterrarlo interamente, facendo in modo che le foglie entrino in contatto con agenti patogeni e funghi. Dopo poco tempo il rischio è quello di vedere marcire le foglie.
Le foglie d’insalata, infatti, sono estremamente sensibili all’umidità ed all’attacco di funghi e parassiti quali, ad esempio, la peronospera. SI tratta di un brutto inconveniente, che potrebbe far marcire le nostre insalate in poco tempo. Allora ricordiamoci sempre che l’irrigazione per aspersione, o a pioggia, è decisamente da sconsigliare. A facilitare una corretta suddivisione dell’acqua tra singoli cespi c’è anche la questione della distanza tra vari cespi.
2 errori madornali che commette chi coltiva insalata senza pensarci
L’acqua non deve colpire le foglie, ma direttamente il terreno (al limite sfiorare la corona esterna delle foglie) per poi trasmettersi via terra. Capillarmente saranno irrigate le radici, scongiurando però la creazione delle condizioni di umidità necessarie per la diffusione delle cosiddette patologie della lattuga. Ovviamente teniamo in considerazione la posizione ed il calore del sole; tradizionalmente si irriga di mattina o sul fare della sera.
Notoriamente la cura del terreno e della casa si basa su semplici trucchi che evitano grandi problemi. Ad esempio per evitare che le formiche entrino in casa in molti lasciano un pezzetto di aglio proprio sul davanzale. Altri invece utilizzano sfruttano il giardino al meglio per illuminarlo in maniera economica.