Non c’è dubbio che il 2023 abbia segnato il risveglio dell’interesse degli investitori sui sovereign bond. Dopo anni di profondo torpore dovuto al collasso dei rendimenti, la musica è cambiata da tempo. Grazie alla serie impressionante dei rialzi dei tassi BCE, i bond sovrani hanno ingranato la quinta per la gioia dei risparmiatori sul reddito fisso.
Si tratta di strumenti di investimento dove il rendimento è già noto a priori mentre l’emittente s’impegna al rimborso del capitale a scadenza. Inoltre erogano un flusso di interessi a cadenza predeterminata fino a scadenza, tranne nel caso degli zero coupon (tutto al termine). Vediamo allora 2 BTP con cedola al 5% ma rendimenti differenti buoni per investire in ottica speculativa o dell’incasso cedola.
Un primo titolo di Stato
Indice dei contenuti
Il primo BTP che consideriamo ha codice ISIN IT0003535157 e una durata residua di 10,66 anni. La cedola lorda è del 5%, identica quella del bond successivo, ma con rendimento netto annuo che si aggira sul 3,5%. Per la precisione, il titolo stacca la cedola netta semestrale (2,1875%) ogni 1° agosto e 1° febbraio di ogni anno fino a scadenza, nell’estate 2034.
Il bond ha chiuso la scora ottava a 107,64 centesimi, per un credito d’imposta dello 0,89%, ma ai primi di ottobre prezzava quasi alla pari. In sostanza nel giro di appena 2 mesi si è apprezzato di poco oltre il 7%. Un potenziale guadagno che sfonda l’8% se aggiungiamo il rateo maturato nel frattempo (un terzo della cedola semestrale).
Allargando l’orizzonte temporale, infine, scopriamo che il titolo tra il 2020 e il 2021 viaggiava in area 150 centesimi. Tornerà a quei livelli?
Difficile crederlo, o quasi impossibile, per almeno due ragioni. I bei tempi del denaro a costo zero del passato non li vedremo a breve. Secondo, la durata residua del bond andrà lentamente contraendosi. Ad ogni modo, e a nostro avviso, lo strumento dovrebbe avere le carte in regola per apprezzarsi ulteriormente nel futuro prossimo.
2 BTP con cedola al 5% ma rendimenti differenti buoni per investire in ottica speculativa o dell’incasso cedola
Ora consideriamo il titolo di Stato con ISIN IT0004532559. Si tratta di un trentennale emesso il 1° settembre 2009 con scadenza alla stessa data 2040, tra 16,75 annui.
Al prezzo attuale di 106,2 centesimi (0,73% credito d’imposta), il rendimento complessivo fino a scadenza sarebbe all’incirca del 64%.
Non solo, ma anche in questo caso si potrebbe confidare in un recupero delle quotazioni a medio termine, cioè nel giro di alcuni semestri. L’importante è essere consapevoli che titoli del genere potrebbero riservare future, ampie fluttuazioni dei corsi in ambedue le direzioni. Questo BTP in passato ha sfondato quota 160 centesimi: vi ritornerà, stazionerà agli attuali corsi o proseguirà nel ribasso?
Infine, non male l’idea di caricarlo in portafoglio e portare l’investimento fino a scadenza. Se l’inflazione media prossima a venire dovesse attestarsi sul 2%, il titolo non solo andrebbe a proteggere il capitale dall’inflazione ma produrrebbe anche un rendimento reale positivo.