Come spesso accade, nei momenti di euforia dei mercati azionari a soffrire sono le azioni più difensive. Hanno queste caratteristiche, infatti, le 2 azioni su 40 del Ftse Mib che hanno chiuso in territorio negativo.
Ma cosa vuol dire avere caratteristiche difensive? A livello base si può definire come difensiva un’azione che ha una debole correlazione con l’indice di riferimento. Ciò vuol dire che i movimenti delle quotazioni delle azioni difensive tendono a ripetere, ma con un’ampiezza inferiore, quelli dell’indice di riferimento. Un indicatore molto utilizzato in tal senso è quello comunemente chiamato beta. Quando è maggiore di 1 il titolo tende ad amplificare i movimenti dell’indice. Se è inferiore a 1, ma maggiore di 0, li ripete, ma con ampiezza minore. Se, invece, è inferiore a 0 vuol dire che il titolo si sta muovendo in direzione opposta a quella dell’indice. Al termine della seduta del 2 giugno le 2 azioni su 40 del Ftse Mib che hanno chiuso in territorio negativo sono Campari e Inwit.
Le resistenze continuano a fare sentire il loro effetto sull’andamento di Inwit: le indicazioni dell’analisi grafica
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Le azioni Inwit (MIL:INW) hanno chiuso la seduta del 2 giugno in ribasso dello 0,25% rispetto alla seduta precedente a quota 11,815 €.
L’impostazione del titolo è rialzista, ma per la terza volta in pochi giorni si trova ad affrontare la forte area di resistenza a 11,941 €. Una chiusura giornaliera superiore a questo livello potrebbe favorire uno sviluppo delle quotazioni secondo i livelli indicati in figura.
I ribassisti, invece, potrebbero prendere il controllo della tendenza nel caso di una chiusura giornaliera inferiore a 11,629 €.
Nonostante il ribasso, le quotazioni confermato la rottura al rialzo del trading range che le frena da molte settimane: le indicazioni dell’analisi grafica
Il titolo Campari (MIL:CPR) ha chiuso la seduta del 2 giugno a quota 12,445 €, in ribasso dello 0,12% rispetto alla seduta precedente.
La tendenza in corso è rialzista e va avanti senza sosta da ottobre 2022. Basti pensare che i primi cinque mesi del 2023 hanno sempre chiuso tutti al rialzo. Adesso, però, si stanno avvicinando livelli di inversione importanti che stanno iniziando a fare sentire il loro effetto. Ecco, quindi, spiegato perché le ultime due settimane siano state sostanzialmente laterali con le quotazioni che si sono mosse all’interno del trading range 12,078 € – 12,427 €. A questo punto solo la rottura di uno di questi due livelli potrebbe dare direzionalità alle quotazioni.
La chiusura del 2 giugno, seppure in ribasso, ha confermato la rottura di area 12,427 €. Potrebbe, quindi, essere molto probabile una continuazione fino al punto di inversione in area 13 €.
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