Le piante grasse, queste meravigliose sconosciute. Troppo spesso scambiate per meri soprammobili, in quanto “non hanno bisogno di acqua e di cure”. Niente di più sbagliato, perché si tratta di organismi complessi e affascinanti. Infatti le piante grasse, o altrimenti dette succulente, sono munite di speciali tessuti in grado di immagazzinare l’acqua e l’umidità ambientale. Queste riserve idriche interne vengono amministrate in modo quasi consapevole durante la siccità. La pianta, infatti, tende a veicolare l’acqua dove ce n’è più bisogno. Inoltre sono vegetali ricchi di proprietà straordinarie.
Molte di esse vengono utilizzate da tempi remoti. Ad esempio per la preparazione di rimedi in grado di curare ustioni, ferite, punture di insetto e per produrre impacchi formidabili a vantaggio di pelle e capelli. Ecco dunque 10 errori comuni da evitare nella coltivazione delle piante grasse, sia in giardino che tra le mura di casa. Vale la pena di avvicinarsi a queste specie botaniche, le cui forme e colori spesso sono di un design incredibile. Infatti sono adatte sia agli stili d’arredo più moderni e lineari sia ad atmosfere più romantiche e vintage.
Chi non ha mai avuto il piacere di coltivare queste magnifiche varietà può imparare sin da subito come trattare le proprie succulente. Basta un po’ di attenzione e seguire con fiducia questi consigli generali, con la premessa che le specie botaniche sono davvero infinite. Ognuna di loro ha prerogative particolari, ma gli errori da non commettere sono comuni a tutte.
10 errori comuni da evitare nella coltivazione delle piante grasse in vaso, sia da interno che da esterno, e ricavarne grosse soddisfazioni
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Le piante grasse non devo essere rinvasate in contenitori troppo grandi. Preferiscono, infatti, i vasi più piccoli, che contengono perfettamente le radici ma non offrono troppo spazio. Gli apparati radicali delle succulente sono piuttosto ridotti. In contenitori enormi hanno maggiori possibilità di marcire. Inoltre i vasi devono essere obbligatoriamente provvisti di fori di drenaggio. Non devono essere bagnate più del necessario. Attenzione a far asciugare la terra, prima di somministrare nuove annaffiature. In nessun caso vanno nebulizzate o bagnate al centro.
Se nel periodo invernale si preferisce tenere le piante grasse all’esterno, meglio munirsi di una serra fredda, dopo aver sospeso le annaffiature per due settimane, fino alla primavera seguente. Non bisogna assolutamente pensare che sia possibile coltivarle al buio, ma assicurare loro una buona esposizione anche negli interni. Un altro errore è spostarle improvvisamente dall’ombra al sole. Lo sbalzo tra due condizioni opposte può essere deleterio. Meglio riabituare gradualmente le piante alla luce, perché il rischio è di ustionarle, come accade alla nostra pelle esposta al sole senza protezioni.
Le piante grasse, nei loro luoghi di provenienza, sperimentano una forte escursione termica dal giorno alla notte. Pertanto, tenerle sempre e solo in casa non è una buona idea. Se coltivate in ambienti troppo umidi e poco ventilati, si espongono le piante al rischio di proliferazione di funghi e muffe nocive. Bisogna inoltre prediligere un terriccio apposito, infatti queste specie botaniche non sono compatibili con ogni tipo di terriccio o concime. Il consiglio finale è di non trattarle come piante semplici o scontate.
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