I soldi vanno anzitutto guadagnati, poi risparmiati e infine gestiti.
Il ciclo di vita del denaro messo da parte non finisce nel momento in cui si decide di non spenderlo e di accantonarlo sul conto. Anzi, da quel momento in poi iniziano tre distinti percorsi. Si può puntare alla sua crescita, alla conservazione del potere d’acquisto o scegliere di rifugiarsi nel non fare nulla.
Alla luce di ciò ci chiediamo: ma 10.000 euro sul conto corrente in quanto tempo raddoppiano o dimezzano di valore?
La scelta dell’immobilismo
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Anche decidere di depositare tutto sul conto è una piena e consapevole scelta d’investimento. A prima vista sembra la più facile da perseguire: nel dubbio di sbagliare, meglio stare fermi.
Tuttavia, imposta di bollo, costo di gestione del conto ed inflazione agiscono come falchi sui risparmi (qui un esempio sui primi 6 mesi del 2021). A turno, ma autonomi e con impatti differenti l’uno dall’altro, ne riducono il saldo nominale ed effettivo.
Questa strada porta sicuro a dimezzare il valore (nominale ed effettivo) dei risparmi nel corso del tempo.
Il numero preciso degli anni è in gran parte funzione del tasso d’inflazione. A spanne, e inglobando tasse e commissioni, con un carovita medio annuo del 3% potrebbero bastare all’incirca 15 anni per dimezzarli. Ripetiamo: sia in termini di spese effettive che di perdita di potere d’acquisto.
In particolare, ecco quanto valgono oggi 10mila euro sul c/c (o sotto il materasso) depositati 20 anni fa.
Chi punta alla conservazione dei 10.000 euro
In alternativa si potrebbe puntare alla sola difesa del saldo effettivo del proprio conto dall’azione del carovita, imposte e costi vari.
Il sentiero da percorrere non dovrebbe essere ostico, specie quando l’inflazione è bassa come nel 2020. Certo, in questi casi anche i rendimenti sul reddito fisso sono bassi.
Occorre capire qual è il tasso medio annuo futuri dell’inflazione e ad esso si somma l’incidenza dei costi bancari. In generale, quest’ultimi pesano (in termini %) sempre meno al crescere dei risparmi gestiti.
Poi si passa ad individuare un prodotto che consenta di coprire quella serie di costi. Per capitali di piccola entità, dovrebbe bastare un solo prodotto per lo scopo ed evitare la tagliola delle commissioni su più prodotti d’investimento.
Ma 10.000 euro sul conto corrente in quanto tempo raddoppiano o dimezzano di valore
Per chi invece cerca la strada della crescita, l’investimento azionario si rivela quasi obbligatorio.
Tuttavia, di base servono 3 ingredienti fondamentali: propensione al rischio, adeguato periodo di tempo dell’investimento e una pianificazione eccellente. Su quest’ultimo punto, qui al link diamo degli ottimi spunti operativi per chi cerca il fai-da-te.
In questo terzo caso tuttavia l’esito finale è quello che in teoria apre a qualsiasi scenario: crescita, conservazione e perdita del capitale di partenza.
A ogni modo si tratta dell’unico percorso che ha in pancia i germi per portare al raddoppio del capitale di partenza. Ma solo laddove si operi con giudizio, cioè pianificazione mirata e curata in tutti i dettagli. Oltre ad avere la pazienza di concedere al tempo la possibilità di fare il suo decorso.