Uno dei momenti più belli di quando si compie un lavoro, o si effettua un investimento, è proprio quello dell’incasso. Finite le nostre otto ore di lavoro, o terminata la durata di vita dello strumento acquistato, si raccoglie quanto seminato.
In tema di investimenti, i titolari di alcuni Buoni devono prestare particolare attenzione a una data. E il motivo è presto detto: resta 1 mese per farsi rimborsare questi Buoni fruttiferi postali (BFP) cartacei. I quali sono caduti in prescrizione durante il periodo che va dal primo febbraio al 15 ottobre scorso. Vediamo di capirne di più.
La natura dei Buoni Fruttiferi postali
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I BFP sono gli strumenti, medianti i quali Cassa Depositi e Prestiti raccoglie il pubblico risparmio. CDP emette le varie famiglie di Buoni che sono, poi, distribuiti e collocati per il tramite della fittissima rete degli uffici postali. In pratica, il primo intermediario finanziario in Italia, per numero di sportelli e uffici presenti sul territorio.
Ora, i Buoni emessi possono appartenere a due diverse tipologie, cartacei e non cartacei. Questi ultimi vengono detti in gergo “dematerializzati”. L’acquirente sottoscrive uno specifico contratto (a seconda del Buono prescelto), ma tra le mani non si ritrova il prodotto fisico.
In questo caso, infatti, si ritroverà una semplice scrittura contabile sul suo libretto di risparmio postale, oppure sul conto BancoPosta. La quale, appunto, attesta il buon esito dell’operazione.
È evidente che, in questo caso, bisogna dapprima essere dei titolari di un libretto di risparmio postale o di un conto BancoPosta. Poi si potrà procedere, eventualmente, all’acquisto del BFP.
I Buoni del tipo cartaceo
L’altra famiglia di Buoni è appunto quella del tipo cartaceo, la cui emissione era diffusa in passato. Bene, per il loro rimborso è necessario esibirli fisicamente all’ufficio postale. Ecco perché vanno tassativamente conservati con cura.
Ora, sul sito di Poste Italiane è apparso un avviso a beneficio di tutti i titolari dei Buoni del formato cartaceo e prescritti tra il primo febbraio e il 15 ottobre. Ebbene, resta 1 mese per farsi rimborsare questi Buoni fruttiferi postali prima di perderli per sempre.
Essi, infatti, saranno rimborsabili solo fino al 15 dicembre 2020. La prescrizione, infatti, è il termine ultimo, passato il quale, i Buoni si perdono definitivamente, sia come capitale che come interessi. In termine tecnico si dice che si prescrivono a favore dell’emittente, ovvero vanno a favore di CDP.
Doveroso un controllo
Dunque, non resta che effettuare un check dei propri Buoni e fugare ogni dubbio. Oltretutto quest’ultima scadenza ( 1 febbraio – 15 ottobre) è in parte coincisa anche col primo periodo di emergenza sanitaria.
Lo stesso sito di Poste Italiane avvisa che in caso di dubbi ci si può rivolgere agli uffici postali o consultare i siti di Poste o di CDP. Ma è possibile anche informarsi, tramite il canale telefonico (800.00.33.22).
Infine, in quest’articolo esponiamo qual è il miglior BFP che garantisce il più alto rendimento.