Il Governo si è appena ricostituito ma già deve fare i conti contro il tempo. 1.000 euro a fondo perduto per partite IVA, autonomi e stagionali tutti in attesa del Ristori cinque. Arriverà? O meglio in che modo arriverà e quando sarà adottato il provvedimento? Questo sarà il quesito cui Proiezionidiborsa cercherà di rispondere, in pochi minuti di lettura, analizzando la reale situazione.
La circostanza evidente è che l’emergenza sanitaria continua a creare disastri economici, ergo, un decreto di aiuti, probabilmente l’ultimo, dovrà essere adottato. La prima decisione di questo esecutivo è stata il rinvio dell’apertura della stagione sciistica. Alberghi, ristoranti, stagionali e tutta la filiera è, chiaramente, in ginocchio. Ubi maior, la vita prima! Ma ciò comporta una ulteriore mazzata al PIL italiano. A ciò si aggiungano le chiusure di dicembre, di gennaio e in ultimo, tra zone arancioni e rosse, quelle di febbraio. Insomma che il governo Draghi debba sposare un decreto ristori nuovo è un dato di fatto.
Verso il primo provvedimento Draghi per rilanciare l’economia
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Il Parlamento ha approvato uno scostamento di bilancio di 32 miliardi, l’ennesimo, poi sottoposto anche al vaglio dei commissari UE. Tra diverse polemiche, l’ultimo scostamento sarebbe dovuto servire per finanziare gli aiuti della vecchia concezione (leggi vecchio Governo) del maxi decreto. Fin qui, al momento, arrivano le certezze. Poi, oltre all’evidente necessità, le idee politiche del nuovo Governo e le dichiarazioni dei rappresentanti, sembrano confermare il Bonus 1.000 euro.
Il decreto, frutto della concertazione tecnico-politica di un altro governo, è già pronto nel suo impianto. Sulle eventuali modifiche il Governo Draghi ci sta lavorando, ma la base riguardante il tanto atteso bonus dovrebbe essere quella esistente.
1.000 euro a fondo perduto per partite IVA, autonomi e stagionali tutti in attesa del Ristori cinque. Arriverà?
Si adotterà un meccanismo perequativo per la distribuzione equa degli aiuti. In questo modi si arriverà a supportare anche quelle categorie vessate dal criterio dei codici ATECO. Si terrà invece conto delle perdite effettivamente subite. Per far ciò, si valuteranno i costi fissi sostenuti insieme agli affitti.
Il tutto, però, nella cornice del pensiero economico del Presidente del Consiglio Draghi, il quale, è risaputo, non ama aiuti a pioggia. In particolare, anche nel discorso al Senato ha sottolineato l’errore di voler proteggere tutti indifferentemente. Insomma le risorse sono scarse e bisognerà centellinarle.
Pertanto arriverà il Ristori 5, ma difficilmente si utilizzeranno 32 miliardi già autorizzati per aiuti a pioggia. Quello che si sta delineando, come il primo provvedimento Draghi, sarà utilizzato per far ripartire l’economia. Questo è sicuro.
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